Sifr

Tina Omerzo: voce, pianoforte, tastiere
Edmondo Romano: sax soprano, clarinetti, chalumeau, whistle, fluier, furulya
Luca Falomi: chitarra acustica, classica, elettrica, 12 corde, oud

ospiti:

Max Trabucco: batteria, percussioni
Alessandro Turchet: contrabbasso

Informazioni

  • Titolo: SIFR
  • Etichetta: Felmay Records
  • Produzione: Pivio e Aldo De Scalzi
  • Catalogo: 
  • Barcode: 
  • Paese Italia/Balcani
  • Genere World Music / Jazz
  • Store: www.felmay.it

Tracklist

  1. Nihavend longa 05.27
  2. Brala Jana kapini 06.01
  3. La tredicesima ora 07.59
  4. Misel vode 06.38
  5. Kukuk kus 03.38
  6. Fondaco 07.34
  7. Taksim 07.28
  8. Jovano Jovanke 07.15
Categoria:

Descrizione

Il 14 aprile 2023 esce il secondo CD dal titolo SIFR che verrà presentato in prima nazionale 

Il giorno stesso al FolkClub di Torino. 

Anche questo lavoro come il precedente è prodotto e distribuito a livello internazionale dalla prestigiosa etichetta di world music Felmay, realizzato in collaborazione con i compositori Pivio e Aldo De Scalzi, distribuito in Italia da Egea Music. E’ stato registrato in presa diretta e mixato da Stefano Amerio presso lo studio Artesuono Recording Studio, la produzione artistica e le grafiche sono curate direttamente dai Motus Laevus. 

Il CD sarà inoltre presentato in un primo giro di eventi a La Claque di Genova il 23 aprile, a RAI RADIO 3 alla trasmissione PIAZZA VERDI il 29 aprile e il 5 maggio alla Feltrinelli di Genova. 

Sifr è una parola araba che significa “zero” o “vuoto”. Questa parola fu tradotta dai latini per assonanza, in “Zephirum” (Zefiro), una figura della mitologia greca che personificava il vento di ponente che spira in modo quasi inavvertito. Anche la parola “cifra” deriva dallo stesso termine. Sifr è dunque il nulla, il vuoto, lo zero, ma anche un nulla che prende forma e dimensione e diventa un numero a sua volta. 

Questo nuovo lavoro discografico crea un ponte culturale tra Occidente, medioriente ed est europeo e si muove musicalmente come un vento che porta con se melodie tradizionali e brani originali intrisi di culture differenti. Una musica fatta di suoni e silenzi, di pieni e vuoti che fluiscono naturalmente tra composizione e improvvisazione grazie alla sinergia e all’interplay dei tre artisti e dei loro ospiti. Jazz e world music si incontrano, si intrecciano e si ridefiniscono in un sincretismo musicale che diventa un nuovo linguaggio: quello di Motus Laevus.

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